Mai abbassare la guardia!
Al via una nuova serie di video informativi sul diabete nei bambini a cura dalla Associazione Giovani con Diabete della provincia di Modena (AGDM) e Feder (Federazione diabete Emilia-Romagna) col patrocinio di Azienda USL di Modena e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Il diabete può colpire anche i bambini, ma, se riconosciuto tempestivamente e adeguatamente curato, non ne limita la crescita e la qualità della vita.
Questo il messaggio principale attorno al quale ruota il nuovo progetto di comunicazione e informazione sul diabete in età pediatrica al via il 15 giugno, promosso dalla Associazione Giovani con Diabete della provincia di Modena (AGDM) e Feder (Federazione diabete Emilia-Romagna) col patrocinio di Azienda USL di Modena e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Questo nuovo progetto informativo si compone di una serie di video con l’obiettivo di utilizzare le nuove piattaforme multimediali per raggiungere un pubblico sempre più vasto con informazioni chiare sul tema del diabete in età pediatrica e, in particolare, sui segni che possono essere presenti all’esordio della malattia.
I video, diffusi sui canali social di AGDM, Feder, AUSL e AOU Modena e sui rispettivi siti web istituzionali, affronteranno i seguenti temi: riconoscimento precoce dei sintomi e diagnosi precoce, stili di vita (attività motoria e alimentazione) nei bambini con diabete 1, il diabete a scuola, accoglienza e vita sociale.
Il diabete mellito tipo 1 colpisce prevalentemente bambini e ragazzi: è una malattia molto diversa dal diabete 2, che interessa soprattutto gli adulti ed è correlato in gran parte allo stile di vita. Il diabete 1 nei bambini è una malattia autoimmune, per la quale non esiste una prevenzione. Esordisce in modo subdolo, con sintomi a volte difficili da cogliere e collegare alla patologia: tantissima sete e bisogno impellente di fare pipì, fame, dimagrimento eccessivo e tanta stanchezza, sono quelli più frequenti.
Questi sintomi devono essere riconosciuti tempestivamente, perché solo così si può evitare il rischio di gravissime conseguenze, come la chetoacidosi diabetica.
“Anche in un momento storico complesso come questo, in cui siamo stati investiti dall’emergenza legata al CoVID-19 e siamo dovuti restare chiusi a casa, è fondamentale non dimenticare mai che patologie importanti, come il diabete 1 nei bambini, non si fermano. E non si devono sottovalutare i sintomi per non rischiare pericolose conseguenze”, commenta Rita Lidia Stara, presidente FeDER.
“Il bambino con diabete è un bambino come tutti gli altri; infatti se è diagnosticato in tempo è ben gestibile e non limita la vita sociale del bambino, che a scuola come a casa può condurre una vita come tutti gli altri bambini” spiega Daniele Bandiera, presidente AGDM.
Con qualche attenzione in più: alla terapia, ai controlli glicemici, ma anche allo sport e all’alimentazione che rappresentano fondamentali pilastri terapeutici per il controllo del diabete
Il diabete 1 è la più frequente patologia endocrino-metabolica dell’età evolutiva. Rappresenta circa il 93% di tutti i casi di diabete in infanzia-adolescenza e comporta una carenza assoluta di insulina: il paziente necessita dunque di terapia insulinica e di un attento autocontrollo glicemico.
In provincia di Modena sono attualmente circa 200 i minori con diabete 1. Come nel resto di Italia, i casi di diabete 1 fra i bambini in età scolare sono in aumento: il tasso di incidenza nella fascia d’età 0-14 anni è di 17.2 casi su 100mila abitanti/anno. Dati nazionali ed internazionali mostrano un aumento dell’incidenza del diabete tipo 1 (+3-4%/anno) soprattutto fra i bambini più piccoli (0-4 anni: +5.4%/anno; 5-9 anni +4.3% anno), è dunque ragionevole pensare a un raddoppio dei casi nei prossimi 10 anni.